Wikipedia mi risponde così: “La Giornata della Terra è il nome usato per indicare il giorno in cui si celebra l’ambiente e la salvaguardia del pianeta Terra.”

Questa definizione non è ciò che cerco; ho bisogno di un paragone con qualcosa di familiare. Per semplificarmi le cose ho deciso di interpretare questa giornata come se fosse il “compleanno della Terra”. Un compleanno particolare, un compleanno in quarantena, senza concerti, feste, abbracci o grigliate.

La situazione eccezionale è dovuta alla comparsa e alla diffusione del virus COVID-19, fino ad ora la più grande minaccia dal punto di vista socio-economico dopo la seconda guerra mondiale. Ma quello che per noi è un virus, per la Terra cos’è?

Strade, piazze, monumenti e paesaggi apparivano fino a pochi mesi fa in apnea, sommersi da macchine e persone. Ciò che rimane ora è un puzzle di immagini vuote, leggere, come sospese; l’aria malsana che avvolgeva questi luoghi ora è limpida e pulita, e l’orchestra di clacson, urla e rumori che faceva da sottofondo musicale è stata sostituita dalla calma e dal silenzio. La Terra si sveglia il giorno del suo compleanno più libera e sana. A questo punto, il COVID-19 sembrerebbe essere un anticorpo sviluppato dalla Terra stessa per contrastare la diffusione, ormai a uno stadio avanzato, di ciò che per lei è il vero virus: Noi.

Dopo questa riflessione, il senso della Giornata della Terra inizia a prendere forma nella mia testa. Il paragone si evolve, passando dal compleanno a una ricorrenza simile a quella della Giornata internazionale della donna; una celebrazione dedicata a qualcosa che per molto tempo è stata sfruttata e data per scontato, qualcosa di essenziale, vitale, necessaria, ma per sua natura fragile e senza tutela. La Giornata diventa allora un momento di riflessione e consapevolezza, un’occasione per rivedere il nostro comportamento e le nostre scelte.

Continuo a trovare punti in comune tra queste due Giornate. Entrambe nate negli Stati Uniti e riconosciute e ufficializzate dall’ONU. Entrambe hanno portato a dei progressi dal punto di vista legislativo e sociale. Entrambe sono associate a movimenti globali: femminismo e ambientalismo. Entrambe hanno dato vita a manifestazioni (pacifiche e non).

Nel caso della Giornata della Terra, la manifestazione è allo stesso tempo figlia e madre di questo giorno. Nel 1969, il senatore democratico del Wisconsin Gaylord Nelson invitò tutti i cittadini a partecipare a una manifestazione ambientale a livello nazionale, che il 22 aprile 1970 portò 20 milioni di persone nelle piazze degli Stati Uniti, e vide la Fifth Avenue di New York inondata da una folla di oltre 100 mila persone. Un piccolo, primo passo verso la tutela dei diritti della Terra, che portò all’approvazione di 28 riforme di carattere ambientale. Un successo incredibile che continua fino ai giorni nostri, e che coinvolge ogni anno persone di tutto il mondo.

Oggi non ci saranno manifestazioni o concerti, ma ci sarà comunque spazio per riflettere; riflettere su ciò che stiamo facendo per proteggere la Terra e su ciò che possiamo ancora fare.

La mia mente infine torna al paragone con la Giornata internazionale della donna; la Terra assume la forma di una donna stanca per il peso dei nostri errori, ma che nonostante le fatiche conserva ancora la sua bellezza. Abbiamo il diritto e il potere di tutelare questo tesoro.

Una mimosa non basta.

Andrea Marincola
Socio di Kukula